Claude Monet
Claude Monet
Immaginiamo Claude Oscar Monet nella sua casa a Givency, in Normandia, mentre sale in barca per andare al largo e catturare sulla tela la vitalità delle sue celebri ed amate ninfee. Siamo già alla fine della sfolgorante carriera di un artista incompreso nelle sue prime esplosioni di luce, in seguito apprezzato dai contemporanei, perlomeno da una parte, ed infine osannato dai posteri.
La sua carriera di impressionista prende il via nei migliore dei modi, con il dipinto Impressione: Levar del Sole che diviene una delle icone dell'avanguardia. Siamo nel 1872, ma già qualche anno prima aveva dipinto Donne in giardino, con il suo magico gioco di luci, e Colazione sull'erba, quadro omonimo di quello dell'immenso Manet.
Monet non sconvolge il pubblico con il nudo di donna sensuale e decisa, quanto piuttosto con la sua capacità di padroneggiare la luce. Ogni visitatore del Musée d'Orsay a Parigi può immaginare di sedersi sul prato per assaggiare un bicchiere di vino insieme ai protagonisti del dipinto che sentiamo incredibilmente vicini a noi.
Il quadro è una fotografia di un momento, una scena quotidiana che allo stesso tempo è unica, una combinazione di colori e luci irripetibile.
Monet ci trasmette le sue sensazioni, ne percepiamo l'urgenza di comunicarci la fuggevolezza del momento che ha messo sulla tela attraverso rapide pennellate.
Nel corso degli anni Monet affina il suo stile: via via i contorni delle persone si fanno meno netti, divengono anch'essi luce, per poi sparire completamente. Pensiamo al dipinto La Grenouillière, realizzato nel 1869, nel quale la protagonista è l'acqua con le sue dolci onde di macchie di colore.
Nell'arco di qualche anno Monet si dedica con sempre maggior passione alla natura, carpendo il brillante candore della neve nel dipinto La Gazza (1869), le increspatura dell'acqua con le Barche sulla spiaggia a Étretat (1883) ed i colori intensi di Bordighera, visitata nel 1884.